Prix public : 25,50 €
In una realtà postmoderna destrutturante e marcata dal caos, dove regnano l’individualismo, l’edonismo e il consumismo, si può ritenere che la biodiversità e la resilienza abbiano ancora uno spazio? Nei soggetti, sembrano normalizzarsi, infatti, strutture psicopatologiche perverse che producono comportamenti opposti rispetto alla resilienza, analizzabili in termini di «desilienza». Questa coincide, da un lato, con l’impossibilità di ricostruirsi dopo un trauma e, dall’altro, con lo sviluppo di relazioni interpersonali perverse.Il presente saggio è la prima opera che tenta di definire la «desilienza», proponendo piste di riflessione da mettere in campo per superare la disperazione. Si tratta, essenzialmente, di creare ponti di fraternità e legami sociali autentici, fautori di una possibile rinascita collettiva.