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ocabolario di base” dell'italiano è generalmente descritto negli studi come un nucleo tendenzialmente stabile, proseguito per lo più senza soluzione di continuità dalla latinità alla lingua contemporanea: questa visione dipende in misura fondamentale dai dati di prima attestazione del lessico, che indicano una presenza medievale di molte parole di base, costituite in schiacciante maggioranza dai vocaboli di eredità latina. Questo libro intende descrivere la tradizione dei “latinismi latenti”, vale a dire le parole italiane che derivano dal latino, sono attestate già nel Medioevo e fanno parte oggi del vocabolario di base. La ricerca si concentra, dunque, sui casi di tradizione “discontinua”, quando risulti che una parola ha cambiato di posizione all'interno dei ranghi lessicali, passando progressivamente dalla zona periferica al centro del vocabolario. Alla stabilità del lessico in diacronia può quindi far riscontro il mutamento della connotazione, se la parola varia nel tempo il suo “quoziente connotativo”, cioè il grado di marcatura d'uso: da un grado minimo, rappresentato dalla piena e certa appartenenza al nucleo dei vocaboli di base, a un grado massimo, interpretabile come uso peregrino e fortemente marcato.