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- Perché alle torri del superbo Irnando Sempre drizzi lo sguardo, o mio Camillo? - Sposa, io molto l'amava; e in questi giorni Di nevose bufère, ognor la dolce Nostra infanzia mi torna alla memoria, Quando, arridenti il padre suo ed il mio, O di soppiatto noi dalle castella Usciti, incontravamci appo la riva Congelata del Pellice, e lung'ora Qua e là sdrucciolon ci vibravamo Ridendo e punzecchiandoci e luttando, E sul ghiaccio cadendo, e (bozzoluta Indi spesso la fronte o insanguinata) Tornando a casa lieti e tracotanti. Allora il padre suo, se all'un di noi Vedea della caduta in fronte il segno, Chiedevagli: "Hai tu pianto?" Ed il ferito Gridava: "No. o Ed a tal risposta...